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  • Agricola Bellaria - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 20 2025

    Dalla passione e l’amore per l’Irpinia nasce l’Azienda Agricola Bellaria tra le valli del Sabato e del Calore. Proprio queste valli circondate da due catene montuose, il parco del Partenio e i Monti Picentini, danno vita ad un microclima unico, caratterizzato dall’incrocio dalle correnti provenienti dal mar Tirreno e dall’Adriatico.Bellaria produce ed esporta in tutto il mondo vini di eccellenza e vincitori ogni anno di prestigiosi riconoscimenti nelle grandi competizioni internazionali. L’azienda viene fondata nel 2002, grazie alla coltivazione delle olive e alla produzione di olio extravergine di oliva con le sue circa mille piante di tre diverse varietà.Nel 2007 nascono i primi vini Bellaria, ma solo nel luglio del 2011 viene fondata la Società Agricola, partecipata dalla famiglia Maffei di Roccabascerana e Antonio Pepe esperto manager e soprattutto proveniente da tre generazioni di coltivatori di uve in Montefalcione (AV).L’azienda produce circa 100.000 bottiglie all’anno, esclusivamente da uve provenienti dai sui 21 ettari di vigneti di varie tipologie che si trovano nei comuni di Paternopoli, Montemiletto, Candida, Montefusco, Montefalcione, Prata P.U. e Roccabascerana. Nei propri vigneti Bellaria applica la cosiddetta “Lotta Integrata” ovvero un sistema di Agricoltura Sostenibile. La vendemmia viene effettuata tenendo conto le curve di maturazione delle uve, pertanto un vigneto viene vendemmiato più volte<: questo consente di avere un prodotto sempre al massimo del suo potenziale.

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    3 mins
  • Bulichella - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 19 2025

    Siamo a 2 km da Suvereto, in Val di Cornia, il borgo medioevale più a nord della Maremma, al confine con l’area di Bolgheri, affacciati sul mare di fronte all’isola d’Elba. La Bulichella (42 Ha in totale) comprende 17 Ha di vigneti, 10 Ha di oliveti, un laghetto, un orto con frutteto, un agriturismo e una piccola parte boschiva. L’azienda nasce nel 1983 dal desiderio di quattro famiglie di vivere insieme, come una famiglia allargata. Uno dei desideri principali era una produzione agricola nel rispetto della natura e dell’ambiente per il consumo interno e per la condivisione all’esterno dei prodotti. Da qui l’agricoltura biologica. Altro intento educare i figli insieme.Nel 1999 la famiglia Miyakawa, Hideyuki e Marisa insieme ai figli, diventano proprietari dell’azienda. Hideyuki Miyakawa nel 1960 all’età di 22 anni parte dalla sua città natale Maebashi, in Giappone, per un giro intorno al mondo in motocicletta, insieme ad un amico. Dopo aver attraversato India, Pakistan ed Europa arriva a Roma nel 1960, anno delle olimpiadi, dove si ferma qualche tempo come reporter per una rivista giapponese. Durante un viaggio a Torino incontra Maria Luisa Bassano, giovane studentessa in procinto di partire per il Giappone per un anno di studio, che poi nel 1962 diventerà sua moglie.Oggi la Bulichella svolge una proficua attività anche con il Consorzio dei vini DOC della Val di Cornia, di cui Hideyuki è stato presidente, lavorando per ottenere la DOCG, raggiunta nel 2012, e per accrescere l’immagine anche di Suvereto e della Val di Cornia. Nel dicembre 2021 è nato ufficialmente il “Consorzio di tutela DOP Suvereto e Val di Cornia Wine”.

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    5 mins
  • Butussi - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 18 2025

    L’azienda si trova sulla via Forum Julii, antica strada romana che collegava Cividale del Friuli ad Aquileia, nella parte collinare tra il colle di Rosazzo e il colle di Gramogliano. Già duemila anni fa era considerata tra le più vocate alla viticoltura friulana.Angelo Butussi, comprendendone da subito le enormi potenzialità, ha instaurato qui la propria sede, impiantando quelle vigne che negli anni seguenti hanno dato origine ad alcuni tra i vini più significativi della produzione aziendale.Questa vallata, con le Alpi Giulie alle spalle che riparano dalle fredde correnti del nord, e l’Adriatico di fronte, con una benefica ventilazione, è la migliore posizione per la viticoltura. Una superficie di circa trenta ettari, diciotto vitati, suddivisi in diverse zone: Godia, Madonna d’Aiuto, Dolegnano, Lucchitta, Gramogliano e Braida. Il terroir è costituito da depositi di origine eocenica, un’alternanza di strati di marne ed arenarie; per arrivare in vallata con depositi calcarei – alluvionali. Si coltivano uve a bacca bianca: Friulano, Sauvignon, Pinot grigio, Ribolla gialla, Chardonnay, Verduzzo friulano, Picolit; e a bacca rossa: Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Refosco dal Peduncolo Rosso e Pignolo. La forma di allevamento è la Cappuccina mono o bilaterale, che consente di limitare la produzione e aumentare la qualità del frutto. L’azienda è certificata biologica. In cantina i contenitori di acciaio sono destinati ai vini d’annata, mentre per le selezioni si predilige l’uso del cemento e delle botti grandi di legno non tostato. Per i bianchi riserva si utilizza la botte tradizionale friulana da 700 litri.

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    3 mins
  • Castello di Vicchiomaggio - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 17 2025

    Residenza storica del Chiantishire e esemplare azienda per la UGA Greve del Chianti Classico, il Castello di Vicchiomaggio è adagiato in cima ad una collina dominante la valle del fiume Greve. Forse tra i tanti bei posti della Toscana, davvero il luogo ideale per vacanze, tour enogastronomici, matrimoni da favola e incontri di lavoro e anche per concerti rock!Castello Vicchiomaggio è una importante azienda vitivinicola, i suoi proprietari John (nato in Inghilterra) e Paola Matta sono dediti a mantenere intatta questa tradizione, oggi portata avanti dai figli Federica, Delfina, Victoria e Sebastian. La tenuta si estende per 140 ettari di cui: 34 coltivati a vigneto, 10 ad olivo, il restante parco. Tra le varietà coltivate spicca il Sangiovese, uva tradizionale e fondamentale per il Chianti Classico. Sono presenti, però, altri vitigni di varietà internazionali quali Merlot e Cabernet Sauvignon. Queste ultime in particolare vengono utilizzate per la produzione di vini rossi IGT.Il terroir della zona è caratterizzato da un clima mediterraneo e dal tipico terreno ricco di argilla e pietre grandi, il cosiddetto Galestro. Una particolare attenzione è rivolta all’esposizione dei vigneti, verso Sud, per garantire la massima esposizione solare durante la giornata. Per quanto riguarda il sistema di allevamento scelti due differenti: cordone speronato e guyot. La loro applicazione dipende dal tipo di varietà scelto e dalla resa produttiva di ogni vitigno. In questo modo viene gestita la quantità di uva prodotta e, conseguentemente, la qualità del prodotto finito. Inoltre questi sistemi di allevamento permettono di evitare un eccessivo allontanamento dei tralci dal tronco principale e quindi avere una maggiore concentrazione di sostanze necessarie alla corretta maturazione dell’uva. La gamma è ricca articolata ed evidenzia tutte le particolarità del Chianti Classico con in più l’attenzione all’accento che le uve internazionali acquistano in queste colline permettendo la produzione di IGT molto conosciuti e apprezzati.

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    2 mins
  • Famiglia Cecchi - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 16 2025

    Famiglia Cecchi è una delle protagoniste della Toscana e dell’Italia del vino sui mercati nazionali e internazionali. Mantenendo il cuore nel Chianti Classico a Castellina (con Villa Cerna e più di recente con l’acquisizione della storica Villa Rosa) ha poi portato ad allargare su altri territori il lavoro di valorizzazione di vigneti e tenute come dimostra il lavoro a Montefalco con la Tenuta Alzatura (dove è appena nato il primo Montefalco DOC bianco biologico da uve grechetto) e gli investimenti in Maremma negli anni 90. Nel 1996 Cecchi acquista infatti l’azienda Val delle Rose in località Poggio la Mozza nel cuore produttivo del Morellino di Scansanoche oggi conta su 100 ettari e ha contribuito a rivelare l’enorme potenziale di questo terroir, tanto che l’azienda decide di estendere il parco vitato ai circa 100 ettari attuali con protagonisti il sangiovese e il vermentino stabilmente tra i migliori della Toscana e d’Italia, prima con il grande successo di Litorale e oggi con una selezione speciale “Cobalto”.La tenuta di Villa Rosa a Castellina è fra quelle più ricche di storia e fra i suoi vigneti si respira l’aria del Chianti Classico da sempre. Famiglia Cecchi ne ha acquisito la proprietà dalla Famiglia Lucherini Bandini. A tenere unite le famiglie negli anni un grande amico comune, il famoso maestro assaggiatore Giulio Gambelli. Nel 2015, non appena acquisita l’azienda, è stato iniziato un meticoloso lavoro di caratterizzazione geo-pedologica volto a studiare in modo approfondito il territorio attraverso le tecniche più innovative, che potete assaggiare nei due vini presenti alla nostra serata. Oggi la gamma di VIlla Rosa è una delle più affascinanti e promettenti del Chianti Classico.

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    2 mins
  • Isola delle Falcole - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 15 2025

    Siamo molto felici di portarvi di nuovo in assaggio uno dei nostri ultimi colpi al cuore, ovvero un’azienda di cui ci siamo innamorati al primo sorso e che non vedevamo l’ora di presentarvi al God e che tutti voi avete già imparato ad amare. Tutto parte dalla posizione dei vigneti in quel di Panzano, considerabili dei Gran Cru nella regione del Chianti Classico. Le loro caratteristiche sono uniche: l’altitudine, che giova all’acidità e alla freschezza dell’uva; l’esposizione dei vigneti, che varia da sud a sud-est e che favorisce la maturità e la dolcezza del frutto; il terroir, caratterizzato dal galestro, che enfatizza la tipicità dei vini. Tali caratteristiche e il fascino dell’ambiente circostante rendono il luogo ideale allo sviluppo di un percorso mirato alla viticoltura di qualità, volto all’esaltazione del vero protagonista del vino, il vigneto.Il percorso di Isola delle Falcole inizia nel 2015, quando Emanuele Graetz decide di condividere un progetto con i suoi migliori amici. La passione comune per il vino di qualità e per le sfide porta i tre ragazzi a cercare un vigneto nella zona del Chianti Classico. Dopo vari tentativi, Emanuele, Alessandro (Mannelli) e Niccolò (Righini) si innamorano di un piccolo fazzoletto di terra in una delle zone più vocate al mondo alla produzione di grandi vini: un solo ettaro e 200 mt tra Panzano e Montefioralle, esposto a sud/sud-est, a 500 mt slm. Soltanto un nome era possibile per quel piccolo angolo di paradiso dove in passato nidificavano i falchi: nasce così Isola delle Falcole.Dopo due vendemmie, nel 2018 una grande opportunità: Maurizio e Loretta – proprietari dell’azienda agricola confinante – entrano in contatto con i tre soci. Notata la passione e la volontà ferrea di sviluppare un progetto di un certo livello, accordano ad Emanuele, Niccolò ed Alessandro la vendita di un complesso composto di due ettari e mezzo di vigna, cantina e bosco.Isola delle Falcole oggi conta 18 ettari di proprietà, di cui 4 a vigneto – dai 35 ai 75 anni di età – e altri 4 che saranno convertiti entro il 2030. A completare, un piccolo corpo aziendale ideale per la vinificazione e invecchiamento dei vini.Isola delle Falcole ha preso forma, ma continua a crescere e noi la seguiremo insieme!

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    3 mins
  • La Pineta - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 14 2025

    Ai tempi dell’antica Grecia, la pigna con i suoi semi, era simbolo di fecondità, forza vitale e immortalità. Dioniso, dio del vino, usava portarne una sulla sommità del tirso, il suo bastone-scettro. Nel 21° secolo la storia si ripete e ritroviamo questo simbolo tra le dolci colline toscane, dove si estende Tenuta la Pineta condotta con impegno e passione dalla famiglia Scortecci. Strutture ed attrezzature all’avanguardia si fondono con le tradizionali arti lavorative toscane per prodotti e sapori ormai persi nel tempo.Immersa nelle verdi colline toscane, tra Firenze ed Arezzo, venne acquistata nel 1985 da Giuseppe Scortecci, attratto dall’amenità del luogo e dalla possibilità di farne una tenuta di caccia. Il corpo principale si estende per 110 ettari, di cui 9 coltivati a vigneto, 4 a oliveto, 10 a seminativo e il resto boscato. Tutti i terreni si trovano in posizione collinare ad una altitudine media di circa 300 mt slm, e le singole colture sono collocate dove la composizione del suolo e il microclima garantiscono la miglior qualità dei frutti.

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    2 mins
  • Donne Fittipaldi - Atto di Vito Mollica c/o Palazzo Portinari (23/01/2025)
    Feb 13 2025

    Una interpretazione nuova, diversa e non meno affascinante del terroir bolgherese vi aspetta a Palazzo Portinari! Si tratta di Donne Fittipaldi, la più intrigante delle aziende di Bolgheri che ancora non conoscete…La storia ha inizio nel 2004, quando la famiglia Fittipaldi Menarini acquista terreni a Bolgheri per impiantare vigne e olivi. “Bolgheri è soprattutto uno stato d’animo”, si legge nella presentazione del Consorzio di Tutela e Maria Fittipaldi Menarini e le sue quattro figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina se ne rendono immediatamente conto. Restano affascinate dal luogo, dal clima, dall’atmosfera, dalla luce del mare che si riflette sulle vigne, dai panorami struggenti, dai profumi, dai borghi medievali, dalla gentilezza degli abitanti. Così si indirizzano verso una produzione di assoluta levatura con quei vitigni bordolesi che hanno dimostrato di offrire risultati qualitativi altissimi in questo angolo di Toscana: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot e Malbec.L’Azienda ha sede nella Tenuta la Pineta, sulla Via Bolgherese, 46 ettari nel cuore della DOC. Di questi, 10 sono piantati a vite. Vi sono poi 1.200 olivi per olio extravergine di oliva.Lo staff tecnico è costituito dall’agronomo Stefano Bartolomei e dall’enologo Emiliano Falsini. La produzione media è di quasi 70.000 bottiglie, commercializzate in parti uguali sul mercato italiano e su quello anglosassone. Donne Fittipaldi è associata al Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Bolgheri e DOC Bolgheri Sassicaia.Ognuna delle figlie ha la propria professione, ma tutte sono accomunate dalla passione per il vino, e il connubio con l’arte la consolida. Donne Fittipaldi è legata all’artista e amico Giorgio Restelli, in arte Giores, per la realizzazione di quasi tutte le etichette. Di Giores è l’idea del nome “Donne Fittipaldi”, e del progetto ‘StolenLegs’, un action painting a base di smalti e acrilici di un suo scatto fotografico stampato su tela, che rappresenta la sinuosità femminile.Le etichette dei rossi sono tre: Bolgheri Rosso Superiore DOC, Bolgheri Rosso DOC e Malaroja IGT Toscana Malbec. A queste si sono affiancate due etichette gioiosamente femminili: il Lady F Orpicchio e il “5” Rosato Frizzante Ancestrale. Per il Magnetic, la figlia Giulia, in modo geniale e originale, ha riprodotto il magnetico occhio della madre, così ammaliante da voler carpire le sensazioni dalla mente dell’assaggiatore.

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    2 mins