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With medical mysteries, rising death tolls, and conspiracy theories beamed minute by minute through the vast web universe, the coronavirus pandemic has irrevocably altered societies around the world. In this sharp essay, world-renowned philosopher Bernard-Henri Lévy interrogates the many meanings and metaphors we have assigned to the pandemic - and what they tell us about ourselves.

Israël étant né à la suite d'un martyre, celui de la Shoah, toute discussion politique, historique ou sociologique risque toujours de raviver la souffrance originelle. Israël, c'est aussi la culture juive, celle qui a enfanté la pensée judéo-chrétienne, celle qui a largement participé à l'histoire de la philosophie, et majoritairement inventé l'introspection.

Renowned French philosopher, journalist, and filmmaker Bernard-Henri Levy speaks with The New Yorker's Adam Gopnik about the often-fraught relationship between France and its Jewish population, and between America and France because of the situation between France and its Jews.

Afghanistan, se rinasce il santuario della Jihad, di Maurizio Molinari; Afghanistan, quello scontro sul ritiro che spaccò la Nato: Italia e Gb contro gli Usa, di Antonello Guerrera e Claudio Tito; Afghanistan, così parlò l'America, Di Charles A. Kupchan; Afghanistan, a Kabul è scattata la caccia alle donne: "Non lasciateci sole o ci uccideranno", di Barbara Schiavulli; Afghanistan, allarme Onu sul nuovo emirato: "I talebani proteggono Al Qaeda", di Fabio Tonacci; Afghanistan, alla Casa Bianca un'anatra zoppa, di Paolo Garimberti.

Il terrorismo torna a colpire l'Europa: Sgozzati in nome di Allah, orrore in chiesa a Nizza. Macron: attacco alla Francia, di Anais Ginori; Marek Halter: "Il laicismo è la nostra forza, ma con Charlie Hebdo l'Eliseo ha sbagliato", di Pietro del Re; Il killer di Nizza ha preparato la strage in Italia, di Giuliano Foschini e Anais Ginori; Fermiamo lo scontro di civiltà, di Bernard-Henri Lévy; Vienna, come al Bataclan un attacco multiplo nel cuore dell'Europa, di Gianluca di Feo.

"L'Europa è in pericolo. Il programma comune delle forze populiste che stanno dilagando in tutto il continente vuole interrompere ogni progetto di costruzione, ritrovare una cosiddetta "anima delle nazioni", rilanciare "un'identità perduta" che non esiste se non nella fantasia dei demagoghi. La mia scommessa è sull'Europa, la mia fede è in questa grande Idea di cui i nostri padri ci hanno trasmesso l'eredità, la convinzione che lei sola avrà la forza, domani, di scongiurare il ritorno dei demoni, quello dei totalitarismi e quello di conseguenza della crisi e della miseria."

Plus de cinquante ans après sa mort, Camus fait toujours l'objet de nombreuses controverses. Auteur qui ne laisse pas indifférent, la pluralité de ses combats et la force de ses convictions ont parfois souffert de détournements et de simplifications qui posent sujet à débat. Eric Fottorino, directeur du Monde, propose une table ronde autour d'Albert Camus avec Jean Daniel, Bernard-Henri Lévy et Michel Onfray et nous offre ainsi une occasion unique de nous attarder, au-delà de l'œuvre littéraire, sur l'identité de Camus pour en comprendre l'héritage philosophique.

French philosopher Bernard-Henri Lévy joins Sam Tanenhaus, senior editor of The New York Times Book Review, to talk about his most recent book, Left In Dark Times. Levy argues for a new "left" based on universal values and ethical commitments. Topics include left-wing anti-Zionism, domestic anti-Americanism and the global effects of both.