“Senza punti di riferimento”, potrebbe essere il titolo di questo podcast. Che è poi il titolo di una delle poesie presentate (di un’autrice togolese). Ma nelle parole degli autori (Costa d’Avorio, Ghana, Uganda) c’è anche la ricerca di punti di riferimento diversi. Quelli cercati nella propria mente, quelli cercati quando si intraprende il viaggio da migrante. Infine, punti di riferimento propri rispetto a quelli imposti dalla presenza - prima schiavista, poi coloniale, poi consumistica e globalizzatrice - dell’Occidente. Così l’Africa e i giovani africani fuggono, si perdono o si interrogano. E cercano di “ripulire” le proprie identità, spesso falsificate o rese confuse da secoli di narrazioni sbagliate, affrettate, incomplete. Narrazioni in cui i giovani africani spesso fanno fatica a riconoscersi.
CREDITS
Poesie: "Immigrazione", Hélène Beket; "Sono un rifugiato nella mia mente", Alex Kitaka; "Senza punti di riferimento", Marcelline Mensah-Pierucci; "I padroni del mondo", Holy Dolores; "Lo specchio infranto: insegnare alle persone a odiare sé stesse…", Nana Akosua Hanson
Interpreti: Angela Abasimi, Frank Afrifa, Letizia Kasala, Junior Tene
Traduttrici: Michela Mengoli, Pina Piccolo, Milena Rampoldi, Gaia Resta, Maria Luisa Vezzali
Coordinatori del progetto: Davide Galati e Antonella Sinopoli
Alla parte tecnica, suono e montaggio: Riccardo Falcari
Sonorità: Fabio Romanato
Social media: Emanuele Bozzoni
Sigla ("La prière du désespéré"): Ayeva Falak
Questi podcast fanno parte di "One Global Voice - Uniti e unici nel valore della diversità", un progetto della testata giornalistica e associazione Voci Globali, sostenuto da Fondazione Cariparo nell'ambito del bando CulturalMente 2020.