In questa puntata mescoliamo il tema della sanità mentale (con un’autrice e un autore ugandesi) con il senso di inadeguatezza di un giovane poeta kenyota e con riflessioni che sembrerebbero diverse tra loro e invece hanno la stessa radice. La prima, di una slameuse ivoriana, prende forma in una celebrazione del “nero”. Quel nero che “non è un colore ma un valore”. Eppure, del nero, dell’essere nero, spesso ci si vuol disfare. E si vuole partire, andare lontano, diventare e comportarsi da bianchi – come scrive la poetessa ghanese con cui si chiude il podcast. E rischiare che quella ricerca di altro si trasformi nella perdita di ciò che si ha, di ciò che si è.
CREDITS
Poesie: "Senza titolo", Alum Comfort Anne; "I deboli pilastri della sanità mentale", Ronald K Ssekajja; "Il nero", Lyne des mots; "Occhi d’oceano", Bayable Word; "Ada", Ama Anima Nuamah
Interpreti: Angela Abasimi, Frank Afrifa, Letizia Kasala, Junior Tene
Traduttrici: Julia Arena, Giovanna Molinelli, Gaia Resta, Maria Luisa Vezzali
Coordinatori del progetto: Davide Galati e Antonella Sinopoli
Alla parte tecnica, suono e montaggio: Riccardo Falcari
Sonorità: Fabio Romanato
Social media: Emanuele Bozzoni
Sigla ("La prière du désespéré"): Ayeva Falak
Questi podcast fanno parte di "One Global Voice - Uniti e unici nel valore della diversità", un progetto della testata giornalistica e associazione Voci Globali, sostenuto da Fondazione Cariparo nell'ambito del bando CulturalMente 2020.