A bordo con le Donne al Volante, in compagnia di Liliana Russo e Katia De Rossi, è stata ospite la Dottoressa Cristina Cadoni, tossicologa dell'isituto di neuroscienze del CNR. Dopo il tragico fatto di cronaca che ha visto morire un ragazzo salentino dopo la sua festa di compleanno per aver inalato del gas esilarante, la Dottoressa parla quindi di questa fantomatica droga della risata. La tossicologa Cadoni spiega come l'ossido di azoto, detto anche protossido di azoto, sia un gas incolore e inodore che viene usato principalmente in medicina come anestetico e analgesico ma anche in altri campi come quello della ristorazione per vaporizzare le spume.
LE ORIGINI - L'uso "ricreativo" di questo gas non è purtroppo nuovo, la sua scoperta risale infatti al 1772 quando veniva inalato nei circoli della borghesia inglese e questa è stata la prima ondata dell'abuso. Oggi, tra i paesi europei in cui c'è un uso preoccupante, vi sono il Regno Unito e l'Olanda, un uso poi abbastanza diffuso c'è anche negli Stati Uniti, Danimarca, Francia, Australia; in Italia per fortuna gli utilizzi sono limitati e non preoccupanti. Dopo l'ultima ondata nel 2010, negli Stati Uniti, hanno cominciato a realizzare studi più approfonditi capendo gli effetti potenziali di questo gas: stato euforico che porta alla risata, allucinazioni, confusione, intorpidimento dell'estremità degli arti e ci può essere una compromissione psico-motoria anche solo dopo una singola inalazione. Gli effetti dell'utilizzo cronico sono ancor più gravi che possono essere permanenti e letali.