Tre parole: spazio, natura e cammino. La Via Alta Vallemaggia è spazio. È nata in un angolo della mente, vent’anni fa, a forma di sogno: quello di collegare Cardada e Fusio tramite un sentiero d'alta montagna. In pochi anni la sua forma si è irrobustita, è diventata reale, e nel 2009 è diventata un sogno lungo 50 km, con l’apertura ufficiale della prima tappa del sentiero, nato per costeggiare e passare attraverso gli alpeggi e le eredità del territorio. Presto la via si è presa ancora più spazio: perchè era magnifica, o perchè quando si inizia a sognare è difficile fermarsi ai cinquanta chilometri. Così, dopo dodici anni, si è aperto il percorso tra Fusio e Ponte Brolla. La Via Alta Vallemaggia è diventata un circuito di duecento chilometri ad alta quota, con diciannove tappe e centinaia di luoghi, paesaggi e emozioni lungo il percorso. Spazio, natura e cammino. La Via Alta Vallemaggia è natura. Laghi di montagna, erbe aromatiche che profumano l’aria, ghiaioni e prati fioriti, paesaggi montani imponenti e rifugi disseminati lungo la via, per sostare durante la notte. Il circuito attraversa le montagne del Ticino, portandoti dal Lago Maggiore fino alla valle, e ritorno. Non è un percorso facile: escursionisti e amanti della natura lo sanno. Ma in fondo, il bello è proprio questo: scalare le montagne, sudare verso la vetta, e dall’alto, finalmente, guardare la luce che si spande ovunque sulla valle. Spazio, natura e cammino. La Via Alta Vallemaggia è cammino: un percorso condiviso, amato, persino raccontato. È il caso del documentario “In cammino sul crinale”, che nel 2020 ha raccontato 170 km di escursione in prima persona. È un viaggio fisico, ma anche spirituale: di chi cerca, attraverso lo sforzo, di sentirsi un unico grande corpo con la montagna e la natura circostante. E camminando lungo le creste montuose, alla fine si rende conto di essere cambiato.