Radio AUT ha iniziato a trasmettere. Era la nostra protesta contro le ingiustizie che vedevamo intorno a noi. Volevamo creare qualcosa di nuovo e diverso, qualcosa che potesse aiutare le persone a capire l'importanza della propria vita libera dalle oppressioni e dal gioco mafioso. La radio era il mezzo più immediato per la circolazione del pensiero critico e dell’informazione o meglio, della controinformazione. Radio AUTraccoglie ed amplifica la voce delle varie istanze: dal femminismo all’antinucleare, dalla disoccupazione allo sfruttamento dei lavoratori, dalla corruzione all’abusivismo. Ciò porta inevitabilmente al tentativo di continuazione e sviluppo del progetto radiofonico in un obiettivo di costruzione di un movimento politico di opposizione al sistema. Si va in controtendenza rispetto alla storia nazionale dove stava venendo a mancare la comunicazione politica in un clima molto difficile, dove la repressione dello stato determinava un ritorno al privato dei soggetti che pur avevano avuto grandi esperienze in gruppi organizzati, senza più riferimenti operai a causa dello smantellamento progressivo delle fabbriche, con la dissoluzione della parte più ribelle e combattiva della classe operaia, messa in cassa integrazione e mai più assunta, e con quell’elemento che risulterà devastante: il femminismo militante.
Testimonianza e voce narrante di Andrea Bartolotta.
Altre testimonianze di Gianpiero La Fata, Fanny Iacopelli, Graziella Iacopelli, Marcella Stagno, Benedetto Cavataio.
Spazio Donna è un frammento originale dell’epoca condotto da Fanny Vitale.
Frammenti di Onda Pazzasono ricavati dalle cassette originali con la voce di Giuseppe Impastato.
I volantini del collettivo femminista sono letti da Margherita Mongiovì.
Gli altri documenti sonori sono stati trovati in rete.