Bentrovati, per chi mi conosce e per chi mi scopre oggi per la prima volta, anche in maniera casuale o fortuita. Questo racconto, come del resto gli altri, esplora il mondo di una guardia giurata con l'incarico di "zonista notturna". Non voglio soffermarmi sulla trama in sé, ma sul contesto di questo servizio in particolare. Vivere la notte non saltuariamente ma quotidianamente, porta una serie di problemi e situazioni difficili da spiegare. Se non avete mai fatto questo mestiere o se non siete persone particolarmente empatiche difficilmente potrete capire. Spesso la gente ci giudica, ci evita, ci etichetta; nel migliore dei casi ci attraversa come se fossimo trasparenti. A me personalmente poco importa, ma voglio ricordare a tutti che ogni persona ha all'interno di sé un proprio universo fatto di arte, cultura, passioni, rimpianti, ricordi, speranze, ambizioni, traguardi da raggiungere. Ognuno di noi osserva il mondo e lo vive di conseguenza con la presunzione di poterlo cambiare. Cambiare non vuol dire spostare una montagna o costruire un grattacielo nel deserto; si può cambiare le cose anche spostando un semplice sassolino colorato. In merito al racconto ci tengo a dire che tutto ciò che leggete, e sottolineo tutto, è realmente accaduto, pertanto ringrazio tutt'oggi il collega che mi ha accompagnato in quel viaggio e non solo lui. Marco rappresenta tutti quei colleghi di lavoro che ti supportano giorno dopo giorno o meglio notte dopo notte... Ringrazio il narratore Lorenzo Loreti e il musicista Filippo T. Casanova.