Due anni dopo lo scandalo del watergate del 1974, il neo eletto presidente americano Jimmy Carter ha varato riforme radicali sul funzionamento dell’apparato dei servizi segreti americani per ripulire la reputazione dell’intelligence americana coinvolta in una serie di atti di spionaggio, cospirazioni e omicidi internazionali. il 31 ottobre 1977 annunciò la demolizione di oltre 800 postazioni nell'ala delle operazioni clandestine.
A seguito delle riforme guidate dal presidente Carter, la CIA divenne come “Fortunato” nell’ opera “The Cask of Amontillado” di Edgar Allan Poe nel senso che venne sepolta. Però seppellire la CIA e metterla sotto il controllo del congresso è funzionale a vincere la guerra interna e calmare l’opinione pubblica americana.
In parallelo alla guerra interna, c’era però la guerra fredda che gli Stati Uniti non possono mettere in secondo piano, e le attività di spionaggio e di cospirazioni erano I missili e I carri armati di questa guerra; quindi, una CIA senza le ali porterà all’espansione totale del comunismo in Africa territorio di numerose guerre civili, colpi di stato e rivoluzioni socialiste nutrite dalle ideologie anticoloniali che hanno contribuito alla rapida diffusione del comunismo.
Carter si è ritrovato nel dilemma di continuare la lotta al comunismo ma nel frattempo mantenere l’ordine interno, la soluzione perfetta è delegare a Stati esterni fornendoli il meglio del know how e attrezzature necessarie a sporcarsi le mani al posto dello zio Sam.
Infatti, nel 1976 lo stesso anno in cui Carter ha iniziato il suo mandato, l’imprenditore e trafficante d’armi saudita Adnan Khashogji per conto della CIA, ha riunito - in un resort in Kenya tra cascate, montagne e paesaggi – I direttori dei servizi segreti di 5 paesi del blocco americano: Francia, Arabia Saudita, Marocco, Iran e Egitto, il motivo è creare una sorta di task force che ha l’obiettivo di fermare il comunismo in Africa e in Medio Oriente.