• Arcobaleno sintetico

  • Apr 12 2021
  • Length: 38 mins
  • Podcast

  • Summary

  • La prima tappa del nostro viaggio è a Londra a metà del XIX secolo.

    Nella capitale inglese era nato nel 1838 il giovane William Henri Perkin. In pochi oggi lo ricordano; eppure l’oblio cui sembra averlo condannato la storia stride fortemente con i meriti del suo ingegno.

    Fu proprio al Royal College of Chemistry che Perkin, adolescente, ebbe come maestro August Hofmann e poté essere introdotto ai segreti della chimica, disciplina che in quegli anni stava compiendo passi da giganti anche se era, all’epoca, confinata in laboratori e libri accademici non producendo risultati pratici di rilievo.

    Tornando a Perkin: non sappiamo con esattezza come andarono le cose.

    Hofmann aveva dato come compito al giovane Perkin di preparare per sintesi la chinina, il composto naturale, presente solo in poche piante dell’America centrale, che si era rivelato prezioso per la cura della malaria, un morbo che all’epoca decimava le truppe dell’esercito britannico nelle colonie. Nei suoi esperimenti Perkin ottenne un materiale catramoso nerastro. Da bravo chimico procedette per lavaggi e frazionamenti successivi, arrivando ad una sostanza che si fissava sul cotone e lo colorava con un colore violetto in modo molto più soddisfacente di quanto facessero gli altri coloranti per tessuti del tempo. All’epoca di Perkin i tessuti venivano tinti con sostante vegetali come la robbia per il rosso o l’indaco per il blu.

    Tuttavia la storia prese una direzione diversa e quello che chimicamente dobbiamo ricordare come un insuccesso decretò la fortuna del giovane Perkin: fu in un laboratorio improvvisato all’ultimo piano della sua abitazione di Londra che, durante le vacanze di Pasqua del 1856, il diciottenne William Perkin fallì nel sintetizzare il chinino ma scoprì un inedito colorante sintetico, il malva.

    “Stavo lottando per convertire una base artificiale nell’alcaloide naturale chinino” come racconterà lui stesso anni dopo, “ma il mio esperimento, anziché produrre l’incolore chinino, diede una polvere rossastra. Con il desiderio di capire quel particolare risultato, scelsi una base diversa, di più semplice struttura, cioè anilina, e in questo caso ottenni un prodotto perfettamente nero”.

    A Pasqua del 1856 per la prima volta un nuovo arcobaleno è stato disegnato sulla Terra.

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