Via col vento
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Narrated by:
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Silvia Cecchini
About this listen
La giornalista Margaret Mitchell (1900-1949) lavorò dieci anni ad un libro che venne poi pubblicato nel 1936 con un titolo che era una citazione di una poesia di Dowson.
Il libro fu subito un successo e vendette 180000 copie. Nel 1937, grazie al suo romanzo, la Mitchell vinse il Pulitzer e nel '38 fu candidata al Nobel. La scrittrice fece molta resistenza alla realizzazione del film, che fu poi completato nel 1939, costituendo una pagina indimenticabile nella storia del cinema. La scrittrice non scrisse altro, perché al ritorno dalla guerra, in cui si impegnò nella Croce Rossa, incontrò una morte prematura.
La notorietà del film in qualche modo ha penalizzato il libro che dava molto spazio alla storia della guerra fra nord e sud, e ai motivi economici che la circondarono, se non addirittura la motivarono. Essendo la scrittrice originaria di Atlanta, il punto di vista che offre sul Sud è quanto mai dettagliato e approfondito.
Nella cornice di questo grande mutamento nella storia dell'America, le forme pensiero degli stereotipi maschili e femminili vengono osservate con distacco e lucidità. Il personaggio di Rossella è descritto a tutto tondo, con ombre e luci: una donna avida, dura, senza scrupoli, secondo la definizione di Rhett, ma colma di quello stesso coraggio e determinazione che avevano portato gli irlandesi all'emigrazione in una terra lontana, una donna che come il mito di Anteo, tutte le volte che cade a terra, si rialza più forte di prima”, una donna che "usa l'amore che gli altri hanno per lei come una frusta da tener sospesa sulle loro teste", una donna che alberga in sé quella sete di libertà dalle regole di un mondo sessista, spinta che avrebbe portato, nel tempo della scrittrice, le donne alla liberazione, così come i negri, nel tempo del racconto, erano stati liberati dalla loro schiavitù. Una donna però che non perde mai di vista, anche se a volte lo giudica irraggiungibile, il modello materno della sua infanzia: l'altruismo cristiano, la dolcezza, la compassione.
Cornice musicale: la colonna sonora del film, di Max Steiner, e alcune canzoni originali dell'epoca.
©2020 Silvia cecchini (P)2020 Silvia Cecchini