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La piccinina
- Narrated by: Chiara Francese
- Length: 5 hrs and 51 mins
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Publisher's Summary
L’eccezionale storia vera e ormai quasi dimenticata delle piccinine di Milano, le sarte bambine che nel 1902 si allearono per scioperare e far valere i propri diritti contro un mondo di adulti che le voleva sfruttate e sottopagate. Il personaggio di Nora nasce dalla fascinazione scaturita dal ritratto "La piscinina" di Emilio Longoni, pittore divisionista che poi verrà bollato come difensore degli anarchici e che Montemurro trasforma in personaggio chiave del romanzo. Una commovente storia di amicizie e di amori si svolge mentre, in una Milano povera e scossa dalle agitazioni popolari, Nora organizzerà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, bambine e adolescenti sfruttate nel mondo delle modiste, sarte e opifici tessili. All’età di cinque anni, nel 1890, Nora viene ritratta da Emilio Longoni. Il quadro che ne esce diverrà poi famoso tanto quanto "L’oratore dello sciopero". Si tratta de "La piscinina", termine dialettale in voga nella Milano dell’epoca. Le piscinine, bambine dai cinque ai diciassette anni, compivano i lavori più svariati, come quello di modiste, apprendiste sarte, corriere dei vestiti agli opifici tessili. Erano sfruttate, sottopagate, come quasi tutti gli appartenenti alle categorie dei ceti bassi dell’epoca. Nora cresce senza amore, in una famiglia operaia. Il padre morrà durante la protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris. Pochi anni dopo la stessa Nora, ancora adolescente, guiderà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, appunto. Vi prendono parte bambine e giovanissime adolescenti. Per dieci lunghi giorni, periodo in cui si distenderà la fabula del romanzo, percorrono le strade di Milano, urlando l’Inno dei lavoratori e vessando le crumire. Ma la storia di Nora ha un lato decisamente più personale e sentimentale. Le amicizie, le rivalità, i tradimenti, il primo amore, le violenze sulle donne e sulle minori s’innervano dentro una storia di formazione femminile. Lo scenario è una Milano sorprendente: povera, popolare, vitale, arrabbiata, in fermento.